Il progetto di ricerca è volto ad analizzare le riforme amministrative, intese come strumento di modernizzazione e rafforzamento della competitività del sistema Paese. La ricerca muove dall'inteso periodo di riforme amministrative che ha preso avvio nel 2015 e che è stato caratterizzato dall'introduzione delle numerose previsioni della legge n. 124/2015 (legge “Madia”).
Questa legge si presenta, infatti, come un intervento ampio e capace di incidere sul complesso del sistema amministrativo italiano al fine di modernizzarlo e renderlo più competitivo.
Ciononostante, la ricerca non intende limitarsi a verificare se le risposte alle esigenze di modernizzazione contenute nella legge Madia e nei relativi decreti attuativi siano state adeguate e sufficienti, ma si pone altresì l'obiettivo di valutare questi interventi sul piano più esteso e generale delle politiche di riforma amministrativa che sono emerse negli anni più recenti in Italia e in altri ordinamenti giuridici nonché, ancora, quello di esaminare le misure di implementazione attualmente in corso.
Nel quadro del progetto di ricerca, in particolare, l’unità di ricerca istituita presso l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna si propone di ricostruire e analizzare lo stato e le prospettive del capitalismo municipale, nell'alveo di un orizzonte ordinamentale segnato dalle profonde trasformazioni che hanno investito i sistemi locali negli ultimi dieci anni, anche per effetto della deflagrazione della crisi finanziaria ed economica.
Muovendo dal presupposto per cui l’ambito locale costituisce un mercato, in particolare, l’attività di ricerca dell’unità bolognese si concentrerà sullo studio dello iato esistente tra i modelli di intervento pubblico in economia prefigurati a livello nazionale e i complessi itinerari delle dinamiche economiche che, come tali, rispondono sempre più spesso a regole, principi e logiche di derivazione sovranazionale o comunque europea.
Nonostante il radicale cambio di paradigma indotto dalla crisi, di conseguenza, le soluzioni tradizionalmente prospettate nell'ordinamento italiano, ancorate a formule organizzative di matrice più o meno pubblicistica, non appaiono adeguate rispetto all'entità delle sfide da affrontare.
La convivenza tra le due anime continua così a risultare molto difficile, al punto che tensioni e contraddizioni sono all'ordine del giorno; anche le più recenti riforme promosse dal legislatore italiano, però, non hanno risolto i molteplici nodi problematici, a partire dalla questione relativa alla costruzione di un nuovo statuto dell’impresa pubblica.
Tutto ciò determina una situazione di perdurante incertezza sia per le amministrazioni pubbliche sia per gli operatori economici, finendo per riflettersi negativamente anche sulla qualità e quantità delle prestazioni da erogare alla collettività.