Indirizzo della piattaforma: www.progettocanonicosederomana.com
L’esordio dell’Università di Bologna principiò, all’alba del secondo millennio, nel segno del diritto, e del diritto canonico in specie. Eravamo agli inizi di quella stagione che vide un forte legame tra i papi legislatori – che non di rado provenivano dai banchi e dalle cattedre bolognesi – e i giuristi. Fu Graziano l’iniziatore di una scuola che, ponendo a servizio della Chiesa le proprie competenze, diede un apporto formidabile alla costruzione della sua architettura giuridica, rispondendo tempestivamente alle sfide di un tempo nuovo. Questa alleanza si tradusse nella tradizione medioevale per la quale i vescovi di Roma, prima di emanare una collezione, la inviavano ai maestri bolognesi con l’invito a commentarla.
Riprendendo questa suggestione, le cattedre di diritto canonico e diritto ecclesiastico hanno promosso un progetto che riguarda due questioni, oggi centrali e decisive per la Chiesa.
Sono note le vicende recenti del papato che hanno visto, dopo la rinuncia di Benedetto XVI, un’inedita convivenza del pontefice romano regnante con quello ‘emerito’; inoltre, è sempre più evidente che potrebbero sopravvenire circostanze in cui il papa, per il progredire dell’età o i problemi di salute, resti in vita con l’aiuto della medicina e della tecnologia, ma non sia in grado di assolvere al munus petrinum. La sede romana totalmente impedita è solo menzionata nel Codice di Diritto Canonico ma non è regolata, nonostante il can. 335 rinvii ad una legge speciale per tale ipotesi. E soprattutto non è contemplata una soluzione giuridica per assicurare alla Chiesa universale il suo capo quando il romano pontefice non può più governarla a causa di un impedimento totale, permanente e irreversibile.
Con il coordinamento di queste due cattedre del Dipartimento di Scienze Giuridiche, un gruppo internazionale di canonisti - coordinato dalla Prof.ssa Geraldina Boni dell'Università di Bologna, con il supporto dei suoi collaboratori, Prof. Manuel Ganarin, Dott. Alberto Tomer e Dott. Nico Tonti - ha percepito queste lacune normative e, nel timore che si potessero avverare tali delicate contingenze originandosi incertezze o contrasti, per vari mesi ha collaborato alla redazione di due progetti normativi: uno sulla sede romana totalmente impedita e l’altro sulla situazione canonica del vescovo di Roma che ha rinunciato al suo ufficio.
I testi di queste proposte sono ora divulgati in una piattaforma virtuale interattiva per invitare tutti gli studiosi del mondo a offrire il proprio contributo in vista del loro perfezionamento: è possibile, infatti, pubblicare commenti e allegare documenti, visibili alla comunità scientifica. Al termine di quest’opera comune della scienza giuridica, ma non solo vista la contiguità di storici e teologi ai temi toccati, i progetti saranno presentati al legislatore supremo affinché possa, se lo reputerà opportuno, giovarsene.
Quest’esperienza, innovativa nel metodo, coniuga così una radice antica con le frontiere avanzate messe a disposizione dalla tecnologia della comunicazione, promuovendo sperimentalmente una modalità largamente partecipata di formazione delle leggi in vista dell’ottenimento del risultato migliore. È il contributo originale che il diritto canonico può offrire agli esordi del terzo millennio, assumendo, ancora una volta e con strumenti inediti, un ruolo propulsivo: in vista di soluzioni ai problemi oggi emergenti che siano coerenti a giustizia.