E' uscito un nuovo volume in modalità Open Access della collana editoriale "Seminario giuridico della Università di Bologna". Con più di 300 titoli pubblicati a partire dal 1913, il Seminario giuridico della Università di Bologna costituisce la collana di riferimento per la pubblicazione di monografie, collettanee e atti di convegni di docenti, ricercatori ed assegnisti del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Si tratta del volume di Marco Molinari La Parafrasi greca delle Istituzioni di Giustiniano tra methodus docenti e mito. Ἔχε ταῦτα ὠς ἑν προθεωρία [OPEN ACCESS - PDF].
La Parafrasi greca delle Istituzioni di Giustiniano, attribuita quasi unanimemente all’antecessor Teofilo, è un rompicapo storiografico, a partire dal nome. Chiamarla così è, per taluni, il frutto di un’infelice convenzione. Quanto a Teofilo, presunto autore, c’è ancora, con Ferrini, chi ritiene che a metterla insieme non sia stato il celebre professore costantinopolitano che visse ed operò sotto il regno di Giustiniano. Tutt’al più, si dice, uno studente o un suo collaboratore: non si spiegherebbero altrimenti, inter alia, certi svarioni dell’opera, che dovremmo altrimenti attribuire, non senza qualche perplessità, al primo dei professores legitimae scientiae.
Su questo piano, la Parafrasi c.d. ‘di Teofilo’ diventa – quasi inavvertitamente – ‘mito’, non come sinonimo di evento leggendario, ma come catalizzatore di fatti più o meno pulviscolari (accaduti nel VI secolo d.C, incerti ed incoerenti e oggetto di ipotesi opinabili), nel profilo di una figura leggibile (che è quella di un testo istituzionale in greco, di traduzione e commento alle Institutiones di Giustiniano, tramandato da una tradizione manoscritta di molto seriore all’epoca della probabile redazione).
Basterebbero queste osservazioni per una rinnovata discussione sul tema. Tra i tanti, il punto di vista della storia della storiografia servirà a mettere qualche punto sulle i. Quando vada male, sarà stato proficuo disseppellire qualche notizia inedita e rispolverare dati assodati, specie perché non risultano sempre tali, a confutarli in chiavi diverse dalle solite.