Il progetto, muovendo da un contesto di società globale caratterizzata da una profonda complessità culturale, tra le cui conseguenze si possono annoverare le trasformazioni demografiche degli ultimi decenni, vuole analizzare come la diversità culturale, espressa anche nella richiesta di cure e farmaci specifici, non abbia trovato ancora oggi una adeguata risposta nell'ambito degli strumenti giuridico-economici.
In particolare, si tratterà, di comprendere come detta diversità sia in grado di incidere sulla possibile ridefinizione dei confini del diritto fondamentale alla salute, soprattutto in termini di riconoscimento delle cure attualmente non ricomprese nei così detti Livelli Essenziali di Assistenza.
Il progetto di ricerca si propone, quindi, di verificare se ed in che modo la diversità culturale possa essere considerata all'interno dell'attuale sistema di cura nazionale e nel più generale contesto sanitario europeo, analizzando e mettendo a confronto i principali modelli esistenti.
La ricerca intende affrontare una serie di questioni di stretta attualità e rilevanza sia di tipo sociale sia di tipo giuridico che coinvolgono il diritto fondamentale alla salute e le richieste di accesso alle cure ed ai farmaci non convenzionali espressione delle diversità culturali. Si cercherà quindi di comprendere dal punto di vista sociologico se le istanze di acceso a determinati cure e farmaci rispondano a precise funzioni culturali all'interno di una comunità e possano essere espressione dell'identità culturale e religiosa di una comunità.
Una volta definite le questioni sociologiche di fondo e chiariti i termini di riferimento del diritto alla salute e delle istanze di accesso alle cure ed ai farmaci come elementi dalla valenza anche culturale, la ricerca affronterà sotto il profilo giuridico le seguenti questioni prevalenti:
- Comprendere se sia possibile declinare un diritto alle cure secondo una prospettiva che consideri la diversità culturale e le collegate istanze non valorizzate dal Servizio Sanitario nazionale e dei Servizi sanitari regionali;
- Verificare quali siano i presupposti normativi per declinare il diritto alla salute secondo una accezione anche “culturale”, ricomprensiva del diritto a mantenere la propria identità, le proprie tradizioni, la propria religione;
- Assumere che il diritto alla salute, declinato nei termini di cui sopra, sia anche espressione dell'identità culturale di una comunità, porta a dover verificare se esso sia riconducibile al patrimonio culturale immateriale e ad indagare quali siano i possibili strumenti giuridici a sua tutela;
- Riconoscere la valenza anche culturale del diritto alla salute e delle istanze di accesso a specifiche cure e farmaci impone di interrogarsi su quali implicazioni discendono in termini di informazioni al consumatore sull'origine e le modalità di produzione di quest'ultimi. Inoltre discende la necessità di interrogarsi su come la c.d. “medicina tradizionale” e i protocolli esistenti si possano integrare con tali nuove istanze, verificandone anche la sostenibilità dal punto di vista anche economico.