ALMAIDEA2017 - Il governo dei numeri: indicatori economico-finanziari e decisione di bilancio nello Stato costituzionale

Il progetto vuole indagare l’impatto degli indicatori economici sulle decisioni di rilievo economico-finanziario nello Stato costituzionale. Sono queste decisioni di marcato rilievo politico, adottate nell'ambito del circuito governo-parlamento, che, a partire dalla crisi economica, sembrano essere particolarmente influenzate da valori quantitativi (elaborati soprattutto in sede europea); anzi, in alcuni casi, gli indicatori assumono un forte significato precettivo, capace di vincolare l’esercizio delle funzioni (legislative, di indirizzo politico, e non solo) dei tradizionali poteri dello Stato. Attraverso la mappatura degli indicatori macro-economici rilevanti, l’analisi della loro struttura e le modalità di recepimento normativo, l’indagine vuole definirne il grado di efficacia sulle politiche pubbliche, e interrogarsi sulla loro presunta neutralità e sulla loro compatibilità con le procedure e i valori cristallizzati nel testo costituzionale.

La decisione di bilancio statale ha sempre assunto una profonda valenza politica, sia perché ha lambito, agli albori dello Stato liberale, la distribuzione del potere finanziario tra Governo e Parlamento, sia perché ha coinvolto, nell'evoluzione del Rechtsstaat in Stato costituzionale, il rapporto tra istituzioni e valori fondamentali posti dalla Costituzione. L'intrinseco valore politico della decisione di bilancio sembra ora messo profondamente in discussione. Essa appare sempre più condizionata da fattori oggettivi, quali indicatori e grandezze economiche quantificabili in termini numerici, che mettono sotto tensione non solo la discrezionalità di governo e parlamento, ma anche i valori indicati nel patto costituzionale.

A tale riguardo, la recente crisi economica ha esasperato alcune tendenze già presenti nel quadro europeo. Il Trattato di Maastricht (1992) aveva sancito la separazione tra politiche monetarie, affidate alla gestione centralizzata di un organismo tecnico, la BCE, e politiche economiche, coordinate a livello intergovernativo. Strumento chiave di tale coordinamento è stato il Patto di Stabilità e Crescita (1997), e in particolare i parametri, ivi previsti, volti a contenere deficit e debito degli Stati entro il 3% e il 60% del PIL. Più recentemente, la crisi ha portato ad una netta intensificazione dell’uso di parametri economici quali fattori di condizionamento delle politiche pubbliche. Si pensi alle stime delle agenzie di rating o, per restare nel quadro europeo, al Fiscal Compact (2012). A livello nazionale, la l. cost. 1/2012 (attuata con l. 243/2012), che ha costituzionalizzato il principio dell’equilibrio di bilancio come definito dagli indicatori europei, ne è stato l’esempio più eclatante.

Se, da un lato, ancorare la decisione politica a parametri uniformi risponde ad esigenze di coordinamento delle politiche economiche, dall'altro, il loro impiego è problematico dal punto di vista del fondamento democratico della decisione: in che misura si tratta di grandezze assiologicamente neutre? Quale la legittimazione dei soggetti che le elaborano? Quale la loro incidenza sulle determinazioni degli organi politici? Alla luce di ciò, appare necessario interrogarsi su come si stiano ridefinendo gli equilibri tra legittimazione politica e tecnico-economica, in connessione con i processi di integrazione europea e internazionale, al fine di valutarne la compatibilità con la struttura e i valori dello Stato costituzionale.

Il carattere innovativo del progetto riguarda sia l’oggetto che il metodo. Inserendosi nel dibattito in corso a livello nazionale ed europeo su tecnocrazia e legittimazione democratica, la ricerca ne esplora un filone ad oggi ancora poco sviluppato, specie in chiave costituzionalistica. A tale fine, ambisce a creare una sinergia tra competenze di tipo giuridico ed economico, così da completare l’analisi teorica con la comprensione del concreto funzionamento e impatto degli indicatori sul piano politico-costituzionale.​

Principal Investigator

Corrado Caruso

Professore ordinario

Componenti del gruppo di ricerca

Caterina Domenicali

Professoressa associata

Produzione scientifica

  • formazione di gruppi di ricerca interdisciplinari mediante relazioni formalizzate in convenzioni quadro al fine di proporre letture ampie e complesse dei fenomeni.
  • progetti convenzionati con altri istituti di ricerca e dipartimenti, per approfondire in ambito interdisciplinare progetti di scala ampia connessi all'approccio.
  • supporti elettronici, pubblicazioni e organizzazioni di convegni come luogo di confronto e dibattito sui temi.