La Summer School intende approfondire alcuni aspetti delle strategie nazionali e locali di contrasto allo sfruttamento lavorativo con l’obiettivo di aggiornare la conoscenza del quadro istituzionale e giuridico, facilitare le possibili sinergie e collaborazioni tra attori istituzionali e sociali, rafforzare le competenze degli operatori coinvolti a vario titolo nelle azioni territoriali e locali.
La mattina del primo giorno sarà dedicata a delineare i profili essenziali del progetto interregionale Common Ground all’interno della strategia nazionale di contrasto allo sfruttamento lavorativo e caporalato, con approfondimenti relativi agli obiettivi del progetto, gli standard e le azioni che verranno messe in campo a livello regionale ed interregionale.
Nel pomeriggio è prevista un’attività laboratoriale per approfondire alcuni aspetti del Testo Unico dell’Immigrazione. In particolare lo status dei cittadini di paesi terzi vittime di sfruttamento lavorativo, l’articolazione del sistema di accoglienza per le vittime di sfruttamento lavorativo, l’accesso ai differenti rimedi previsti dalla disciplina vigente (Dlgs. 24/2014, legge 122/2016, etc.).
La prima parte della mattinata del secondo giorno è dedicata alla Governance. Si farà il punto sul lavoro del Tavolo nazionale per la definizione della strategia di contrasto, prorogato fino al 2025 ed ampliato attraverso l’istituzionalizzazione di due ulteriori gruppi di lavoro. Uno è dedicato ai sistemi informativi, l’altro alla protezione, assistenza e re-inserimento sociale e lavorativo delle vittime di sfruttamento.
Inoltre emerge sempre più l’importanza del Comitato nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso, di recente istituzione, che ha il compito di coordinare e monitorare l’attuazione delle misure contenute nel Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025. Il confronto tra i due organismi summenzionati verterà sulle linee guida, gli indicatori, le connessioni e le possibili azioni di raccordo, anche alla luce del recente DM 58/23.
La seconda parte della mattinata sarà occupata dagli interventi di due accademici: una studiosa di diritto del lavoro, che tratterà dei profili giuslavoristici dello sfruttamento e un penalista che si occuperà in particolare del reato di caporalato e della definizione del concetto di vittima di sfruttamento lavorativo.
L’attività laboratoriale prevista per il pomeriggio affronterà nello specifico i temi relativi all’identificazione preliminare e formale delle vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, e verterà sulla costruzione di un elenco di indicatori per sviluppare le domande e valutare se la persona sia una vittima o sia stata in procinto di diventarla, anche nelle ipotesi in cui le vittime siano minori.
Il terzo giorno si concentrerà sul meccanismo di referral come modello di intervento in materia di identificazione, protezione e assistenza alle vittime e sui piani di intervento multisettoriali e multi agenzia, come indicati dalle Linee Guida nazionali approvate dalla Conferenza Stato - Regioni e delle Autonomia locali.
L’attività laboratoriale pomeridiana si concentrerà sul confronto tra alcuni modelli di referral di progetti in Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana.